mercoledì 24 novembre 2010

Triste tormento (a mio padre)


Sono triste e so il perché.
Non c’è niente ormai nel mondo
che più possa mitigare
il dolore ed il tormento che la vita mi sa dare.

Sono triste e so il perché.
Mi fa schifo l’esistenza, 
col suo pugno micidiale
picchia forte a muso duro... e il dolore è ormai letale.

Sono triste e c’è un perché.
C’è che quello che ho sognato, 
un futuro mai avverato,
mi è caduto tutto addosso come un tetto che è crollato.

Sono triste e sai perché?
Sento voci e provo l’odio, 
vedo occhi che fan male,
il mio corpo ormai distrutto sta bruciando sotto il sale.

Sono triste ed ho un perché.
Grido e mi fa stare acceso
questa voglia che ho di urlare
la mia rabbia contro il vento... ma il destino è da cambiare?

Sono triste e c’è un perché.
C’è che il conto alla rovescia sta finendo i suoi momenti,
non si può certo fermare, non può essere altrimenti.
Sono triste e sono stanco, sono triste... non sai quanto.


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