mercoledì 1 dicembre 2010

E noi come farfalle


Un verso fra quel gelso si muoveva,
mutando nel silenzio la sembianza, 
si trasformò in farfalla e volò fuori, 
aveva poche ore di vacanza. 

Soltanto qualche giorno in cui poteva 
sfogare fra i colori la sua danza, 
nel vento generare nuovi fiori, 
destino appeso ad ali di speranza. 

Volando fra quei versi lei intendeva 
colmare un vuoto, una sua mancanza, 
vi ritrovò smarrita Alcesti albori, 
inizio di una nuova essenza e usanza. 

Ed io sono farfalla in questa vita, 
un essere che vive in cambiamento, 
e cerco in un buon libro e nel silenzio, 
la pasta che modelli il mutamento.

Se mai le mie parole avranno effetto
le traccerò sui solchi in mia memoria, 
le imprimerò sul marmo della sorte,
scultura impropria a lato della storia.

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