martedì 25 gennaio 2011

Osservo


Osservo,
mentre il vento tramuta le mie povere carni,
trascinandomi il senno al di là del tepore, 
i tuoi occhi sgranati di lacrime adorni.
Gonfia ho l’anima d’ira tradotta in livore.
 
Osservo,
mentre mani comprimono forte il mio petto,
fidando che il cuore abbia un battito d’ali, 
i tuoi gemiti intensi traboccanti d’affetto.
Noi sprecati per sempre da peccati veniali.

Osservo,
mentre spostano l’auto in cui ero incastrato,
inchiodata tra un palo ed un piccolo corso, 
la bottiglia ormai vuota coricata di lato.
C’è chi soffre e chi muore per un ultimo sorso.

Osservo,
mentre adagio il lenzuolo ricopre le spoglie, 
ed il rosso ruscello sta asciugando le vene, 
mia madre sconfitta che riprova le doglie.
Ho carpito i suoi anni e ridotta in catene.

Osservo,
mentre tutto è sbiadito nel silenzio del nulla,
e il mio strillo è mutismo asfissiato di voce,
il librare prudente che nell’aria mi culla.
Sto cercando la strada che mi porti alla Croce.

 

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