giovedì 18 novembre 2010

Angelica o Celeste


Uno splendido raggio di sole appena abbozzato si è spento,
è stato un peccato,
l’avevamo sognato,
ed il solo pensiero d'averlo con noi ci aveva scaldato.

La sua immagine impressa negli occhi,
un futuro reale e imminente,
ed invece col suo anche il nostro pulsare è rimasto bloccato,
soffocato dal peso ossessivo del ghiaccio gelato e pungente.

Era un piccolo raggio di sole,
infiammava la pancia e la mente,
lo vedevi già vivo e presente tra le nostre lenzuola, 
coi suoi vizi, i suoi pianti, il suo odore, l'incantevole aroma di latte bollente.

Era qui, aleggiava nell’aria,
riempiva di gioia il tuo dolce sorriso,
cambiava il mio modo di fare e donava emozioni,
le più liete ed intense che il cuore potesse provare.

Il silenzio del buio amplifica il pianto,
un abbraccio d’amore trattiene lo strazio ed aiuta il cammino,
tutto passa e ricresce, lo riusciamo a capire,
ma è atroce un vuoto che non puoi riempire.

Resta solo il ricordo e il rimpianto,
i momenti trascorsi a parlare di chi presto sarebbe arrivato,
la paura al solo pensare a ciò che ora ci angoscia,
il bruciore saggiato in un lampo crudele, perverso.

Uno splendido raggio di sole appena abbozzato si è spento,
è stato un peccato,
l’avevamo sognato,
ed il solo pensiero d'averlo con noi ci aveva scaldato.

Passerà quest’inverno brutale.
Un altro bellissimo raggio suadente scalderà il grembo e la mente.
Sarà vivo e presente fra noi e le calde lenzuola,
coi suoi vizi, i suoi pianti, il suo odore, l'incantevole aroma di latte bollente.

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