venerdì 22 ottobre 2010

Estate da mordere


Brucia la mia pelle sotto il Sole,
è un diavolo che acceca la ragione,
mi faccio conquistar da due parole
se scopro che m'insinui l'emozione.

Il vento non la alza la mia gonna,
se proprio non la voglio fare alzare,
e lo decido io, che sono donna,
quando ti devi, o meno, eccitare.

A volte il tuo sudore mi da gioia,
e bagno le tue labbra con il mio,
a volte invece provo solo noia,
allora a dire basta sono io.

Da mordere e gustare è la mia Estate,
un fico che t’inebria del suo umore,
è un corpo col potere delle fate,
che muta forma all’uomo, se perde di sapore.


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