venerdì 29 aprile 2011

A Karol (Dedicata a Papa Wojtyla)


La sacralità della Tua Veste, 
le parole che non fan rumore, 
lo spirito, in quel corpo Tuo agreste, 
accendeva sul mio viso lo stupore.

L’immagine lontana era diversa, 
il Tempio intoccabile e scostante, 
patriarcale forma mai dispersa 
che il dubbio mi rendeva più distante.

Però Tu avevi aperto Sacre Porte, 
con la bontà di un padre spirituale, 
eri l’Imperatore, e m’invitavi a Corte, 
donandomi un sorriso celestiale.

Ora il Tuo volto illumina l’immenso, 
s’espande sul pianeta fluorescente, 
colpisce le coscienze dando il senso 
d’un cambiamento vero ed imminente. 

Aiutaci a tenere i cuori aperti, 
restaci accanto, insegnaci a capire, 
noi Ti preghiamo, poiché esseri inerti, 
ciò che hai lasciato non deve scomparire.

In Te c'era Speranza, c’era Fede, 
solcavi le emozioni del momento.
Beato chi Ti ha amato e ancor Ti crede, 
continuerà a rivivere l’avvento.


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