le parole che non fan rumore,
lo spirito, in quel corpo Tuo agreste,
accendeva sul mio viso lo stupore.
L’immagine lontana era diversa,
il Tempio intoccabile e scostante,
patriarcale forma mai dispersa
che il dubbio mi rendeva più distante.
Però Tu avevi aperto Sacre Porte,
con la bontà di un padre spirituale,
eri l’Imperatore, e m’invitavi a Corte,
donandomi un sorriso celestiale.
Ora il Tuo volto illumina l’immenso,
s’espande sul pianeta fluorescente,
colpisce le coscienze dando il senso
d’un cambiamento vero ed imminente.
Aiutaci a tenere i cuori aperti,
restaci accanto, insegnaci a capire,
noi Ti preghiamo, poiché esseri inerti,
ciò che hai lasciato non deve scomparire.
In Te c'era Speranza, c’era Fede,
solcavi le emozioni del momento.
Beato chi Ti ha amato e ancor Ti crede,
continuerà a rivivere l’avvento.
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